La casa dove Auguste Rodin ha trascorso i suoi ultimi vent’anni di vita si trova a Meudon, alla periferia di Parigi. Qui, nella Villa des Brillants, acquistata nel 1895, Rodin (1840-1917) decise di trasferirsi insieme alla compagna di sempre, Rose Beuret, che sposò nel gennaio del 1917 nel salone-atelier della villa, pieno di calchi e di oggetti da collezione. L’artista aveva 77 anni, Rose 72 e i due fidanzati settuagenari ufficializzavano così un legame che, tra alti e bassi, era iniziato più di mezzo secolo prima.

La casa di Meudon rappresenta una nuova fase della vita dell’artista, dopo la rottura del suo legame con Camille Claudel; è famoso ma nonostante ciò gli capita ancora di scontrarsi con dei netti rifiuti. E’ in questo periodo infatti che gli venne tolto l’incarico per una statua raffigurante Balzac che gli era stata commissionata dieci anni prima dalla Société des gens de lettres. Il suo modello non piacque e Rodin si trovò costretto a rimborsare l’anticipo che gli era stato concesso.

Nel vasto parco che circonda la casa sotto la celeberrima statua del Pensatore, si trovano le tombe di Rodin e della moglie. La villa-museo è una costruzione semplice di forma quadrata in mattoni rossi, in stile Luigi XIII, con solo due stanze al piano terreno: un piccolo salone e un’ampia sala da pranzo. La stanza da letto, al piano di sopra, è visitabile solo durante le Giornate del Patrimonio. In questa casa lo scultore francese creò alcuni dei suoi capolavori più noti e lavorò senza sosta per portare a termine delle committenze pubbliche che gli permisero di mantenere la famiglia. L’atelier dell’artista si trova in una veranda nel giardino, dove vi sono numerose opere in gesso che testimoniano il suo puntiglioso lavoro di ricerca. In alcune vetrine sono esposti dei modelli di mani e di gambe che costituiscono delle prove per le opere.

Al centro del laboratorio ci sono delle grandi sculture in gesso. Illuminate dalle grandi vetrate, sembra che aspettino di essere fuse nel bronzo o scolpite nel marmo. Rodin, che era un perfezionista, effettuava molte prove con il gesso, lavorando sui modelli fino ad avvicinarsi a quella che lui vedeva come perfezione. Era il primo passo del processo creativo: eseguiva sempre una serie di calchi in gesso per ogni statua, registrando in un certo senso tutte le fasi del lavoro. In questo modo, poteva modificare, trasformare e combinare i vari pezzi.

tra Auguste Rodin e Rose.
Prima di morire Rodin donò le sue opere allo Stato francese; nel 1916 firmò tre diversi atti di donazione. Il governo mise una infermiera a disposizione dell’artista che era rimasto paralizzato. Le sculture di Meudon furono trasportate a Parigi, nel nuovo museo destinato a Rodin, all’Hotel Biron dove è rimasto fino ad oggi, qualche giorno prima del trapasso di Rodin. Le tele, gli oggetti antichi e le sculture furono spostate una ad una nell’Hotel Biron sotto gli occhi inebetiti di Rodin che morì il 17 novembre 1917 in una casa oramai completamente svuotata, come ci racconta Hélène Rochette, nel suo bel libro “Maisons d’écrivains et d’artistes. Paris et ses alentours”.
La casa di Rodin oggi è trasformata in un moderno museo e può essere visitata.
Consuelo Valenzuela
L’autrice di questo articolo ha scritto un libro dedicato alle case di artista « Guida alle più belle case di artisti in Italia », ed. Stampa Alternativa, 2016, pp. 215 con fotografie, prezzo 18 Euro